Voglio presentare il libro scritto da Gianluca Nicoletti, giornalista e padre di un ragazzo autistico.
Penso sia la testimonianza importante di un genitore che sta esprimendo le proprie paure e speranze per il futuro del proprio figlio.
Dobbiamo parlarne e non solo di dopo di noi, ma di durante noi e della vita possibile per i nostri figli, pensando a quali sono i loro desideri di oggi, le loro aspettative le loro voglie di autonomia e indipendenza.
Gianluca Nicoletti
Alla fine qualcosa ci inventeremo
Un giorno di qualche settimana fa Tommy non torna a casa alla solita ora perché il pulmino del comune ha cambiato tragitto e nessuno si è preoccupato d’avvertire né la famiglia né i bidelli e gli insegnanti. A casa entrano nel panico. Il padre, Gianluca Nicoletti, segue la vicenda al telefono mentre è in treno, sfoga la sua rabbia denunciando l’episodio via Twitter: suo figlio autistico non può essere considerato meno di un pacco!
L’ufficio stampa del comune di Roma, preoccupato dall’indignazione che cresce nel web, dove Nicoletti è molto attivo da sempre, si allerta e cerca di giustificare l’accaduto. Questo episodio convince Gianluca che deve assolutamente continuare a raccontare la storia di Tommy.
“Mi sono reso conto che in dieci minuti di sfogo dal Freccia Argento mi sono vincolato per la vita a un progetto, che m’impegnerà ancora più il tempo e mi procurerà anche un bel numero di nuovi nemici. Però mi sono stancato di bussare alle porte degli amministratori come se fossi un mendicante con il piattino in mano. Ho sempre chiesto solo attenzione a un’idea che razionalizzasse ciò che già costano alla comunità i nostri ragazzi speciali.”
Deve ricominciare a scrivere e far sentire attraverso un nuovo libro la sua voce indignata, deve battersi per far conoscere e cercare di realizzare il progetto di “Insettopia”, la città felice dei ragazzi speciali come Tommy, il luogo e la realtà ideale perché i loro genitori possano più serenamente immaginare un futuro per i fi gli quando non potranno più occuparsene di persona.