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Convegno regionale sulla disabilità

Il 23 e 24 Gennaio si terrà la conferenza regionale sulla disabilità.

L’evento è un momento molto importante all’interno del quale è molto importante far sentire la nostra voce, quale fondazione che porta avanti i temi della vita indipendente delle persone con disabilità intellettiva.

Per l’occasione abbiamo inviato tramite la USL8 un documento che dovrebbe essere inserito nella cartellina che verrà consegnata ai partecipanti.

Di seguito trovate il testo inviato.
Per informazioni sul convegno potete visitare la Pagina sul sito della regione


Fondazione Riconoscersi Onlus
Una scommessa per la vita indipendente di persone con disabilità intellettiva che nasce dai portatori d’interesse

Introduzione

Da diversi anni si parla delle Fondazioni di partecipazione come strumento per poter affrontare il tema del “Dopo di noi” in modo nuovo e condiviso con la presenza di tutti i soggetti interessati. Molto spesso si sono costituite strutture calate dall’alto dove la partecipazione dei portatori d’interesse è spesso solo consultiva.
Quando abbiamo iniziato il processo per la costituzione della nostra fondazione, siamo partiti dall’esigenza delle associazioni di disabili di fare rete e di iniziare a parlare non solo di “Dopo di noi” ma di “Durante noi” con la convinzione che anche le persone con disabilità intellettiva hanno il DIRITTO all’autodeterminazione ed a una vita indipendente.

Obiettivo
Il nostro obiettivo è molto semplice anche se visto oggi può sembrare non facile da raggiungere. E’ scritto nella Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dallo stato Italiano e in particolare:

Articolo 19.
Vita autonoma ed inclusione nella comunità
Gli Stati Parti di questa Convenzione riconoscono l’eguale diritto di tutte le persone con disabilità a vivere nella comunità, con la stessa libertà di scelta delle altre persone, e prendono misure efficaci e appropriate al fine di facilitare il pieno godimento da parte delle persone con disabilità di tale diritto e della piena inclusione e partecipazione all’interno della comunità, anche assicurando che:

a) le persone con disabilità abbiano la possibilità di scegliere, sulla base di eguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere e non siano obbligate a vivere in una particolare sistemazione abitativa;
b) le persone con disabilità abbiano accesso ad una serie di servizi di sostegno domiciliare, residenziale o di comunità, compresa l’assistenza personale necessaria per permettere loro di vivere all’interno della comunità e di inserirsi al suo interno e impedire che esse siano isolate o vittime di segregazione;
c) i servizi e le strutture comunitarie destinate a tutta la popolazione siano messe a disposizione, su base di eguaglianza con gli altri, delle persone con disabilità e siano adatti ai loro bisogni.

Facciamo notare che in questo articolo non si fanno differenze sulle tipologie di disabilità e che in quanto convenzione ratificata dal nostro paese è a tutti gli effetti operativa.
Chiaramente parlando di vita indipendente non ci riferiamo solo alla residenzialità ma a progetti di vita che considerino il diritto al lavoro, quello alla casa e quello in generale all’autodeterminazione delle persone con disabilità intellettiva.

Descrizione dell’esperienza
Dopo oltre un anno di lavori di focalizzazione degli obiettivi e di preparazione dello statuto, siamo arrivati alla costituzione della Fondazione di partecipazione “Riconoscersi” Onlus nel giugno del 2013 con le seguenti peculiarità

La fondazione è costituita da

  • Fondatori Promotori, di cui fanno parte le associazioni di familiari di persone disabili e che hanno il controllo della fondazione
  • Fondatori, di cui fanno parte enti pubblici e privati che condividano gli obiettivi e partecipano al raggiungimento degli stessi
  • I Partecipanti, le persone fisiche che vogliono contribuire agli scopi delle fondazione.

Al momento della costituzione hanno partecipato 7 Associazioni di familiari alle quali se ne sono aggiunte altre 3 successivamente, 9 fra cooperative di tipo A,B e Istituzioni.
Hanno dato successivamente la loro adesione la USL8 di Arezzo, la Conferenza dei sindaci del Valdarno, la conferenza dei sindaci della Valdichiana, la Provincia di Arezzo, Il comune di San Giovanni Valdarno.
Come si può facilmente vedere intorno a questo progetto si sono riuniti moltissimi soggetti, tutti con la volontà di raggiungere degli obiettivi importanti, spogliandosi dalla volontà di controllare, ma lavorando per un fine comune.

Risultati raggiunti
Chiaramente siamo solo all’inizio di questo cammino, ma dei risultati si stanno già raggiungendo. Il primo è stato quello di far sedere intorno ad un tavolo, soggetti che in passato non avevano mai avuto l’opportunità e la volontà di dialogare in modo unitario. Nei mesi scorsi sono stati presentati dei progetti nell’ambito della delibera regionale 594 e sul bando del ministero del Lavoro e Welfare, da parte di soggetti aderenti alla fondazione e ai quali la fondazione stessa ha contribuito all’elaborazione.
Al momento non possiamo dire di aver raggiunto dei risultati per le persone con disabilità intellettiva, ma pensiamo di essere sulla giusta strada per raggiungerli.
Il solo fatto di aver creato un punto di riferimento nel nostro territorio per la “Vita indipendente delle persone con disabilità intellettiva” può considerarsi un risultato raggiunto.

Conclusioni
Il lavoro è appena cominciato e ci sono dei muri da abbattere, primo fra tutti quello dell’inclusione dei disabili intellettivi all’interno dei soggetti destinatari dei fondi per la non autosufficienza, con la possibilità di poter sperimentare nuove soluzioni sempre più inclusive e sostenibili.
Una spinta decisiva per un futuro diverso per le persone con disabilità intellettiva potrebbe venire infatti dalla scelta della Regione Toscana di inserirle, in modo esplicito, tra i soggetti beneficiari dei fondi per la Vita Indipendente: alla Regione non è mai mancato né il coraggio né la capacità di fare scelte innovative a favore delle persone più debolmente rappresentate. Per questo ci aspettiamo che anche questa volta sia possibile vedere la Regione Toscana farsi capofila, tra le Regioni italiane, di scelte che, a nostro parere, potrebbero rappresentare realmente una svolta nella risoluzione delle problematiche del Durante e Dopo di Noi, portando ad effettiva esigibilità i Diritti anche delle persone con disabilità intellettiva.

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